A casa tutti bene.

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Forse siete già stati al cinema a vederlo, forse ci andrete fra poco come me. Nella lista delle cose che fanno bene allo spirito (oltre la musica e i libri)  sicuramente possiamo aggiungere il cinema. Ci fa bene cambiare la routine, andare al  cinema, sederci nella sala con tante altre persone sconosciute. Ridere o piangere... e dopo rifletterci su. 
Ho selezionato  due frammenti di articoli su "A casa tutti bene" che ci fanno un po' capire la trama,  alla fine una piccola riflessione sulla famiglia nell'attualità e anche il trailer. Possono servire per prepararci alla visione... o pensarci dopo aver visto il film. Spero vi piacciano. Buona lettura e buona visione!


Pietro e Alba festeggiano cinquant'anni d'amore. Dal loro matrimonio sono nati Carlo, Sara e Paolo, imbarcati con coniuge, prole, zie e cugine per un'isola del Sud. In quel luogo ameno, in cui Pietro e Alba hanno speso il loro tempo più bello, si riunisce una famiglia sull'orlo di una crisi di nervi. Carlo, separato da Elettra, è vessato da Ginevra, la nuova e insopportabile consorte, Sara, sposata con Diego, cerca di recuperare un matrimonio alla deriva, Paolo, cacciato dalla moglie e disprezzato dal figlio a causa di un tradimento, gira a vuoto e finisce a letto con la cugina.
Fonte: trovacinema



Si assiste così a una sequela di conflitti, di tradimenti e confessioni, di baci rubati e fughe romantiche (e che importa dei figli piccoli lasciati al loro destino con nonni e zii, senza che abbiano notizie dei genitori), di amanti lontani tenuti a freno al telefono, opportunismi vari, litigate (diciamo pure sceneggiate in grande stile), urla, violenze, lacrime e canzoni degli anni '70 - come Bella Senz'Anima. Se da un lato questa struttura potrebbe incuriosire una buona parte di pubblico, a smorzare ogni entusiasmo arriva una sceneggiatura lineare, scontata, con dialoghi farciti di frasi fatte in sequenza e banalità a profusione. 


Ma le famiglie sono ancora quelle di una volta?
Secondo l’Annuario 2016 dell’Istat, i single non vedovi sono più che raddoppiati in vent’anni: ora sono un esercito di 4,8 milioni di persone, il 7,9% della popolazione. Ma se aggiungiamo vedovi e divorziati che non si sono risposati, celibi e nubili che non vivono nella famiglia di origine, genitori single con figli, allora il numero delle persone sole in Italia sfiora gli 8 milioni. Nonostante i 4.600 matrimoni in più nel 2015 rispetto al 2014, l’Istat ammette che le famiglie composte da una sola persona sono destinate ad aumentare assieme alle “libere unioni”, un milione di coppie che non sono ancora convolate a nozze e che forse non lo faranno mai.  
Fonte: Donna moderna

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