Amori e disamori, storie finite e storie appena nate: il film di Muccino.

Immagine da google
Sono stata mercoledì scorso al cinema a vedere questo film insieme ad alcune amica. Cosa penso? Io non sono una professionista e la mia recensione è fatta in base alle riflessione che la visione di questo film mi ha provocato. Non so se tutti saranno d'accordo con me, ho provato a portare i personaggi alla vita reale e a relazionarli con i problema che i comuni mortali viviamo giorno a giorno nei nostri rapporti interpersonali.
 Beh, mi auguro che non tutte le famiglie italiane vivano una realtà così frustante nella vita di copia.  Anche se so che purtroppo per tanti è cosi. La mamma (Stefania Sandrelli)  dei tre fratelli Carlo, Sara e Paolo lo dice più volte che non vede felici i suoi figli.
Paolo, già al secondo matrimonio e alla seconda figlia, si nasconde in questo rapporto che non va, che non lo completa, che praticamente lo porta all'esasperazione. La sua seconda moglie lo rende violento ma non reagisce, accetta questo rapporto castrante e poi viene comunque lasciato.
Sara, vive la sua favola d'amore. Vuole credere che suo marito la vuole sempre bene, che è innamorato ancora di lei. Anche quando le dicono che lui ha un'altra,  lei non ci crede. Continua a vivere nel suo mondo, vive il suo sogno (che è solo suo) e il marito non ha il coraggio di interromperlo. Si piega alla volontà di Sara e sono in due ad essere infelici.
Paolo, con un matrimonio alle spalle e un figlio che non vede da tempo, è l'unico che sembra di tentare di migliorare la propria vita presente perché non è capace di migliorare il rapporto con la sua ex moglie. Di tutti i personaggi è lui che sembra  sfidare ancora la vita, iniziando una storia con  Isabella che conosce da quando erano piccoli. Ma anche Isabella ha un matrimonio che è al capolinea ma non ha avuto il coraggio di mettere la parola fine. L'unico amore puro è quello dei ragazzi, il primo amore. La loro storia conserva il candore, il rispetto, la purezza. E l'unica storia vera quella del cugino Riccardo e Luana, che affrontano difficoltà economiche ma che, in mezzo ai problemi aspettano un figlio.  Anche l'amore dei nonni che ha radunato tutti sull'isola ha superato tante difficoltà a bugie. 

Domande: è vita  quella dei personaggi? E più coraggioso per una coppia continuare a vivere insieme, in un silenzioso rispetto un rapporto che a stento respira? I personaggi sono intrappolati in queste vite infelici perché non hanno il coraggio di tentare qualcosa di diverso? O sono coraggiosi perché continuano a difendere la famiglia nonostante l'amore di coppia non ci sia più? Paolo sembra darsi una seconda occasione, una nuova opportunità ma con una donna che non ha chiuso il suo rapporto precedente. Fino a quando è licito continuare a vivere insieme a chi non ci vuole più? Vivere un rapporto a senso unico ha un senso? E questa la finalità del matrimonio e della famiglia? 

Sinceramente ho pensato tanto a queste cose ma purtroppo non ho una risposta. Credo che la famiglia del film di Muccino sia uno spaccato della nostra società, delle nostre famiglie allargate e dei nostri rapporti frustrati, della mancanza di coraggio sia per rompere o per continuare ad andare avanti. Ma posso solo dire che la vita è una sola, e non penso che ne valga la pensa sprecarla in rapporti infelici. Poi credo che ogni storia, ogni coppia sia a sè.  Voglio credere che ognuno sa quale sia il proprio limite di sacrificio, sappia quale sia il punto finale e il momento per dichiararlo. Su questo nessuno ci può dare una ricetta.

Ed è l’amore, anche, a muovere le scelte dei personaggi di A casa tutti bene. “L’amore è tutto quello che muove il mondo, scatena le bufere, ci fa nascere, non ci vuol fare smarrire. Ma in fondo è un film su tutto: sulla vita, sulle nostre esistenze, sulla difficoltà di convivere con chiunque, dal partner ai figli ai genitori. Una storia che racconta, e qui rubo una frase a un adolescente del film, quant’è dura ‘essere giusti’. Tutti questi personaggi vogliono esserlo, ma nella vita è la cosa più difficile”. Da R.it



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